Ecco il mio nuovo progetto.
Ho deciso di intervistare i miei amici.
Ho deciso di intervistarli perché sono persone con storie e lavori diversi tra loro, ma un elemento li accomuna: hanno a che fare con il mondo della musica e del suono, anche senza saperlo.
Alcuni lavorano chiaramente in ambito musicale (musicista, produttore artistico, autore radiofonico, vocalist, sound designer); altri non apertamente (psicoanalista, antropologo, architetto, designer, sociologo): tutti però hanno potuto rispondere alle mie domande specifiche e personali, perché non occorre essere professionisti del suono per viverne l’esperienza e per poterne parlare.
L’obiettivo è quello di degerarchizzare la possibilità di affrontare tematiche musicali: troppo spesso queste analisi sono state condotte e custodite dalle vestali dell’ortodossia musicale, dai compositori agli esteti della musica, ai critici, creando un dialogo per pochi esperti.
La mia convinzione è che sia necessario rompere i confini disciplinari per dimostrare che tutti siamo coinvolti ed avvolti da memorie e pratiche sonore, perché si tratta di esperienze quotidiane e vissute, e non solo di pallini disegnati su di un pentagramma.
Ringrazio di cuore tutti i protagonisti delle interviste, accolte con interesse e talvolta con leggero stupore: parlare con ognuno di loro, oltre ad essere stato fonte di arricchimento, ha aperto finestre che contribuiranno a corroborare il progetto.
Sono stati coinvolti:
Barbara Bisconcini San Cristoforo, architetto: progettazione di discoteche e locali di intrattenimento;
Elanor Colleoni, sociologa: peer to peer e pratiche collaborative;
Maria Antonietta Epifani, pianista e insegnante: la didattica musicale;
Francesca Stella, designer: luoghi e piste da ballo;
Antonio Bologna, musicista e compositore: anatomia musicale;
Tiziano Bonini, ricercatore e autore radiofonico: musica e nuovi media;
Don Giovanni Calò, arciprete: banda di paese ed educazione musicale popolare;
Giampaolo Capisani, storico e insegnante: luoghi e pratiche musicali a Milano negli anni ’70;
Riccardo Castaldi, sound designer: allestimenti multimediali e audiovisivi;
Stefano Convertini, agronomo e entomologo: piccoli architetti naturali e costruzione di un paesaggio sonoro;
Ambrogio Cozzi, psicoanalista: suono e psicoanalisi;
Alex Giordano, pioniere del social media marketing: suono e marketing;
Giovanni Farina, accordatore e rivenditore di strumenti musicali: forma e funzione degli strumenti musicali;
Francesco Lucchese, architetto e designer: atmosfere, design, architettura;
Fabio Magistrali, produttore artistico: produzione musicale indipendente;
Giannino Malossi, ricercatore indipendente e impresario culturale: musica e moda;
Francesco Natale, otorino: fisiologia dell’orecchio;
Bertram Niessen, sociologo e videoartista: musica, immagine e scene underground negli anni ’90;
Raffaele Nigro, scrittore e giornalista: il suono delle parole;
Antonio Luigi Palmisano, antropologo: antropologia musicale;
Maurizio Splendore, architetto: luoghi e pratiche musicali a Napoli negli anni ’70.
Il percorso sta per iniziare. Buona lettura e buon ascolto.