Ho vissuto due anni in Svezia, ma continuo a starle accanto quasi ogni giorno.
Malmö è la città in cui vivevo e in cui non sono ancora tornata dopo il trasloco in Italia, avvenuto nel maggio 2008.
Degli ultimi giorni, ricordo la luce chirurgica e il sole che non scaldava ma abbacinava con la sua brillantezza. Gli svedesi, ai primi raggi di sole, perennemente desiderosi di Mediterraneo, indossavano abiti estivi mentre io continuavo a coprirmi, essendo nata in climi più caldi.
Malmö è una città bagnata dal mare, il cui odore non mi ha mai ricordato l’Adriatico. Però non ho mai ascoltato così tanti gabbiani, oche e anatre come lì.
Un giorno, invece, ho sentito la sirena di un traghetto. La nostra casa era poco distante dal mare. E’stata una sorpresa, quasi una visione (acustica), perché a Malmö, da quando è stato costruito l’Öresundsbron, non ci sono più i traghetti che portano a Copenhagen. Ricordo ancora il suono della sirena, che riverberava lentamente nello spazio aperto, come un’esperienza di incanto.
La mia esperienza in Svezia ha rappresentato un punto di svolta personale e una esperienza indimenticabile.
Classica italiana frustrata dal malfunzionamento del pachiderma burocratico e dell’arretratezza civile, ho trovato in Svezia un’oasi di correttezza, semplicità e rispetto. Il popolo di formiche svedesi, operose e lungimiranti, è stato ritratto decorosamente nei vari luoghi comuni legati alla loro efficienza e bravura, così come il fatto di associare il sound svedese, oltre che ai leggendari Abba, ad una raffinata musica jazz. L’incipit del film Kitchen Stories, del regista Bent Hamer, assieme alla colonna sonora Visa Från Utanmyra suonata da Jan Johansson, confermano tutto questo.
Per fortuna, ho imparato che la Svezia sa essere un paese molto poetico, non solo nel paesaggio, ma anche nella delicatezza delle sue attenzioni.
Messi nel cassetto i film di Ingmar Bergman, che raccontano il lato più intimo e fragile della sensibilità svedese, credo di poter sintetizzare ciò che penso della Svezia in un piccolo oggetto, che coniuga calcolo e incanto: Änglaspel.